Orlando Furioso
di Ludovico Ariosto

raccontato da
Italo Calvino

La storia di Orlando, un cavaliere nel servizio del re Carlo Magno, può essere l'ipertesto ideale. Il primo poema epico in cui Orlando (Roland) è il protagonista fu scritto intorno al 1100 in Francia (La Chanson de Roland). Nel 15o secolo, Matteo Maria Boiardo scrisse l'Orlando Innamorato, seguito dal Orlando Furioso di Ludovico Ariosto nel 16o secolo. Nella seconda metà del ventesimo secolo, Italo Calvino ha deciso di raccontare il poema di Ariosto di nuovo, citandone alcune parti e mettendone dentro i suoi commenti, così narrativi come critici. Il libro di Calvino era pubblicato per la prima volta nel 1995.

Questo sito tenta di trattare alcune parti del racconto di Calvino in rete. L'idea mi è venuta quando leggevo il libro Hypertext 2.0 scritto da George Landow, un esperto del trattamento dei testi come ipertesti, cioè testi legati in qualche modo agli altri testi scritti e non scritti, che possono anche riferire a se stessi in alcune parti. Ogni testo, dice Landow, può essere diviso in lessie, o pezzi che si concordano a un modello critico. Gli elementi che ho usato nella costruzione il mio modello critico sono discussi sotto.

Ariosto aveva diviso il suo poema in canti. Calvino, invece, divide il suo racconto in capitoli che non si concordano necessariamente ai canti di Ariosto ma che sono invece divisi tematicamente. Il primo capitolo che ho deciso di trattare è Le incatenate dell'Isola del Pianto. Qui, il cavaliere Ruggiero, insieme con il cavallo alato Ippogrifo, ha il carico di difendere la bella Angelica (di cui ormai tutti i cavalieri sono innamorati) dal mostro marino che infesta le acque dell'isola di Ebuda. Calvino, in questo capitolo come nel resto del libro, ha due ruoli importanti. La sua prosa è narrativa (quando ci racconta proprio la storia) oppure critica (quando si svia dal testo di Ariosto per rifletterci sopra). Così, nella mia mappa del capitolo, ho delineato due Calvino: Calvino-narratore e Calvino-critico.

Una qualità peculiare che ho notato nel testo di Calvino è il cambiamento frequente del tempo in cui ha luogo la storia, oppure nella geografia del racconto. Alcuni di questi salti temporali e geografici appaiono nel testo stesso di Ariosto; altri sono introdotti da Calvino. Per esempio, nel paragrafo introduttivo del capitolo, Calvino scrive: "La bella Angelica era capitata in mano loro e adesso è là, ignuda e incatenata." Il salto temporale occorre nel momento in cui il racconto cambia dal passato (era capitata...) al presente della storia (e adesso...).

Calvino ha scelto di non citare l'intero testo di Ariosto. Lo cita invece quasi nell'intero, ma ne ommette qualche parti, scegliendo di raccontarle invece nelle sue parole. Quello che cita, però, alcune volte racconta anche nella sua prosa, facilitando così la lettura del testo rinascimentale ma rendendo il libro un po' ridondante.

Il testo di Calvino si riferisce spesso a quello di Ariosto, usando le stesse immagini usate dallo scrittore rinascimentale. Questi posti sono legati dai link nella mia rappresentazione ipertestuale. Per esempio, sia Calvino che Ariosto descrivono il muso del mostro marino come uno di porca selvatica. Ho legato la parola porca nella prosa di Calvino con la stessa parola nel poema di Ariosto, e vice versa, rendendo possibile leggere ogni parte riferendosi a un'altra che le corrisponde. È interessante da notare che le immagini usate da Ariosto che si trovano anche nella narrativa di Calvino sono quasi tutti sostantivi nell'Isola del Pianto. Dagli dodici collegamenti che ho fatto tra il poema di Ariosto [citato] e la narrativa di Calvino ci sono solo due collegamenti verbali (che, interessantemente, riguardano da un lato la fuga di Angelica e Ruggiero e dall'altro l'entrata di Orlando in battaglia con l'orca marina) e un solo aggettivo. I temi a cui appartengono i sostantivi sono ristretti primariamente ai temi principali del poema, cioè battaglia, magia e amore (la donna).

Calvino Narratore
Calvino Critico
Salto Geografico

Salto Temporale

Testo di Ariosto


Le incatenate dell'Isola del Pianto